Dopo 50 anni, una classe di diplomati nel 1974 è tornata per visitare l’Istituto che li ha preparati alla vita.

La nostra Dirigente prof.ssa Palma Piccoli ha accolto con entusiasmo negli ambienti dell’Istituto Segato (dando prova una volta ancora dell’attenzione all’aspetto umano e sociale che caratterizza la sua azione dirigenziale) una classe di studenti che si sono diplomati nel 1974 come Periti Metalmeccanici.

Uno dei rappresentanti di questa classe si era rivolto alla Scuola chiedendo di poter rivisitare l’Istituto in cui aveva condiviso gli anni della giovinezza con i suoi compagni di studi, raggiungendo una formazione che ha avuto un’importanza fondamentale per il resto della loro vita a livello professionale ed umano.

La Dirigente ha confermato con piacere la possibilità di questa visita, la cui richiesta è evidenza di quanto importante sia per le persone il periodo di vita legato alla formazione negli anni cruciali dell’adolescenza. La scuola superiore, oltre a fornire competenze tecniche e professionali, si conferma come luogo di crescita della persona, di confronto umano e maturazione di coscienza civica. Perché, se non per questo, i compagni di scuola del 1974 avrebbero sentito il bisogno di tornare in questi luoghi? La scuola è luogo di aggregazione, è il posto in cui si sta con i propri simili, la palestra in cui ancora si può giocare preparandosi al futuro, con un modo di stare insieme caratterizzato dalla freschezza dell’età che spesso genera ricordi indelebili da rivivere con una certa nostalgia.

La visita è stata preparata, sono state fatte ricerche negli archivi storici per ritrovare l’elenco di quella classe quinta, per poter fare l’appello in un momento che è risultato allegro e, naturalmente, toccante… qualcuno non c’era, e non perché quel giorno abbia fatto plao! È stato molto bello poter accogliere anche alcuni docenti della classe, attivando uno scambio di ricordi e battute sul tempo condiviso.

Ringraziamo tutti gli ex studenti che hanno dato vita a questa iniziativa, ci complimentiamo con loro per l’entusiasmo che hanno e che hanno saputo trasmettere riguardo al loro vissuto che, ancora, ci riguarda.

 

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